L’occidente dietro l’angolo
(Editoriale)

Mauro Alvisi

Repetita iuvant recita un rinomato motto latino, quando si voglia significare che le cose che si vanno a ripetere portano vantaggi. Bene Bravi Bis è invece uno dei claim più utilizzati quando, deliziati da una esibizione artistica di livello, gli spettatori chiedono insistentemente un extension time dello spettacolo, chiedendo appunto il Bis. 

Non si può né si deve prescindere dal solo fatto che noi di MedAtlantic non avremmo mai lasciato la nostra platea di lettori a secco, dopo il primo sorprendente (anche per quelli come noi che lo hanno scritto e/o diretto) numero d’esordio, ricco di spunti, contributi e interviste esclusive di vero approfondimento culturale, storico e scientifico, economico, sociale e geopolitico. Quest’avventura editoriale è stata ed è una vera scommessa da far tremare i polsi. Individuare una comfort zone del pensiero e dell’osservazione di un mondo nuovo, come quello mediterraneo e atlantico, occuparla in modo indiscreto, cercando di porsi in stile del tutto innovativo nel taglio della narrazione e dell’inchiesta giornalistica internazionale e senza soverchie piaggerie e salamelecchi servizievoli per alcun tema affrontato o autorità intervistata, non era una sfida semplice da accettare. 

Be hungry Be foolish il monito ispirante del grande Steve Jobs, che ancora risuona nelle orecchie di tanti tra noi, tra voi, che amate gettare il cuore oltre l’ostacolo, che amate rischiare oltre il confine del vostro proprio orizzonte. C’era spazio per uno spazio medatlantico? Si sarebbe trovato ancora in giro un nugolo di mosche bianche interessate ad una lettura che superasse i titoli strillati dai quotidiani e ripresi poi nei social media? E soprattutto gli interpreti principali di questi due continenti liquidi ci avrebbero ritenuti degni, sin dal principio, di un loro spendersi? La risposta inconfutabile la abbiamo avuta in questi primi mesi di lavoro. Un crescendo rossiniano di plausi, di incoraggiamenti, di partecipazioni, feedback positivi, di apprezzate recensioni. 

Noi ci siamo divertiti divertendo, ovvero vertendo in senso diverso le vele della nostra navigazione tra mediterraneo e atlantico. Una navigazione in mare aperto e a tratti sotto costa. Puntando su rotte poco battute se non inesplorate del fare informazione e divulgare con un retrogusto dal sapor di scienza. La cartina di tornasole è stata il primo riuscito evento all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, lo scorso 30 novembre. Presentazione del mensile? Conferenza stampa? Tavola Rotonda Internazionale? Lezione accademica? Di più. Tutto questo insieme. Chi c’era, in aula magna o collegato dal mondo in tempo reale, può ben raccontarlo. Chi l’ha ripreso l’ha poi copiosamente narrato sulla stampa, nella TV pubblica e privata, in radio, sulla rete e sui social. Chi non c’era avrà futura occasione d’esserci, nel Tour che oggi ci porta in Roma, alla sede mediterranea della Temple University di Filadelfia e in futuro negli atenei di questo nuovo format: a Torino, Padova, Trieste. Nella capacità innata di ibridazione delle acque mediterranee e atlantiche va cercata la risposta a questo gradimento, non prevedibile. La risposta consiste nel farsi trasportare da queste onde, dal vibrare di nuove cose, nuove imprese e nuove generazioni che chiedono che da occidente partano segnali, scenari e sogni di cambiamento.Promettiamo impegno, passione, competenza, entusiasmo e onestà intellettuale. Vi chiediamo di leggerci, seguirci, stimolarci, diffonderci, aiutarci, criticarci e di sostenerci se vi andrà. Buon Numero 2. (mauro alvisi)